Innovazione, tecnologia, sostenibilità ma soprattutto consapevolezza: questi i temi affrontati da Patrizio Paoletti nella rubrica TIMELINE di Sky TG24 con Stefania Pinna. Sull’onda di 21 Minuti Awareness che si è tenuto dal 5 all’8 dicembre ad Assisi, Patrizio ha ancora una volta affermato come la consapevolezza sia l’unico futuro sostenibile.
Che cosa possiamo fare per salvare il nostro il pianeta? Quanto possiamo fare anche in termini di consapevolezza?
Patrizio Paoletti, fondatore della scuola internazionale della consapevolezza, organizza a tal proposito ormai da anni 21 minuti. 21 minuti punta sulla human startup, vale a dire su una ripartenza umana per salvare il pianeta.
Che cos’è 21 minuti?
21 minuti è una conference annuale organizzata dalla fondazione Paoletti per fare in modo che le diverse discipline mettano a disposizione la loro sapienza e le loro intelligenze migliori. Qui le eccellenze hanno la possibilità di confrontarsi fra loro e di arricchirsi a vicenda per far venire fuori una nuova missione.
21 minuti lavora su filosofia, arte, scienza ed economia. Le migliori menti del pianeta, anche premi Nobel, si confrontano e pongono l’accento su un tema centrale della vita: la consapevolezza.
Cop25 a Madrid
In questi giorni, anche a Madrid si stanno riunendo diverse menti per parlare del cambiamento climatico. Ecco cosa dice Patrizio Paoletti a riguardo:
Mi piacerebbe dire subito che bisogna tenere presenti almeno tre sfere di senso, quindi un punto centrale è certamente la difesa dell’ambiente. Ma per difendere l’ambiente bisogna saperlo leggere, bisogna saperlo ascoltare. Mi piace ricordare qui che il 5 febbraio scorso 11mila scienziati di tutto il mondo da 153 paesi hanno sottoscritto un documento che parlava proprio del Punto Zero, del punto di non ritorno, quindi della necessità di incominciare immediatamente a parlare in modo nuovo diverso alle coscienze individuali e collettive della nostra specie sul pianeta affinché s’incomincino a fare una serie di piccoli ma significativi e complessivamente importanti gesti che cambino la nostra visione delle cose da una mente che immagina di poter sfruttare a una mente, e anche mi piacerebbe dice un cuore, in grado di sentire che bisogna gestire, non sfruttare.
La seconda grande sfera è quella dell’organizzazione collettiva. Noi oggi abbiamo una miriade di organizzazioni che immaginano di poter ripulire i mari, immaginano di poter riforestare la Terra. E proprio a 21 minuti l’altro ieri Alessandro Brunori ha presentato Treelife, una startup che si propone una cosa diversa, una cosa nuova: non semplicemente di riforestare ma di immaginare un impatto ambientale globale. Quindi è una startup si propone di creare un AB che faccia sì che tutti i diversi saperi connessi alla sostenibilità possano colloquiare e possano progettare delle azioni di insieme. Le uniche che poi nel tempo sono realmente sostenibili, quindi stiamo parlando di una innovazione sostenibile.
Il terzo punto riguarda la plastica. Un’altra start up che è stata presentata infatti è Atlantide, da Gianni Bernardi. L’idea innovativa è che non dobbiamo trasportare il rifiuto plastico ma dobbiamo gestirlo nel punto in cui si trova. È un principio nuovo per creare una nuova Atlantide, un nuovo continente, per fare in modo che questo rifiuto diventi invece uno spazio vivibile su cui concentrare tutte le nuove tecnologie innovative e sostenibili quindi energie pulite. In questo modo si potrà vedere con chiarezza che dal meno è possibile generare un più. Queste sono state le startup presentate a 21 minuti di maggior impatto, che hanno colpito di più per le idee progettuali e per il contributo scientifico e per la sostenibilità.
Un’economia vera è quella che non danneggia l’ambiente nel quale viviamo.
Cosa bisogna fare per aumentare la consapevolezza e salvare il pianeta?
Noi dobbiamo imparare a dialogare con noi stessi. Come Patrizio Paoletti dice anche nel suo ultimo libro l’Intelligenza del Cuore, il dialogo interno è ciò che ci permette di fare la differenza fuori di noi. Dobbiamo riscoprire i nostri talenti e imparare a gestirci meglio. Le emozioni distruttive infatti occupano purtroppo tanto tempo nell’arco di una giornata, come la recriminazione, il giudizio, la rigidità e puntare il dito senza essere di alcuna utilità.
Avere un’attitudine proattiva, propositiva anche nelle difficoltà, come ha dimostrato il laboratorio di neuroscienze della Fondazione Paoletti, in collaborazione con La Sapienza, con la Bar Ilan University, con il CNR italiano e tante altre università internazionali, aumenta la nostra capacità di problem solving.
Affrontare i problemi in modo differente quindi produce resilienza, interagiamo meglio con le difficoltà. Dobbiamo imparare a usare i prefrontali valutativi del cervello. Dobbiamo imparare, tramite questi utili strumenti di cui disponiamo, a valutare il contesto e le circostanze intorno a noi per cambiare la nostra vita e di conseguenza ciò che influenziamo. Ognuno di noi influenza il mondo che lo circonda, lo dimostrano i neuroni specchio. Quando siamo vicino a qualcuno trasmettiamo qualcosa e apprendiamo anche qualcosa dagli altri.
Cosa sono i neuroni specchio?
Si tratta di neuroni, come ha scoperto Giacomo Rizzolatti, che imparano dall’ambiente circostante. Impariamo dall’ambiente, dal contesto, dalle circostanze. Da questa scoperta scientifica Paoletti ha tirato fuori l’aforisma “ogni uomo è un educatore”, che lo voglia o meno. I nostri comportamenti, le emozioni e i pensieri che emaniamo vengono percepiti dalle persone che incontriamo. Siamo degli educatori a tutti gli effetti e i nostri pensieri vengono imitati da chi ci circonda. Ecco perché è importante diventare dei buoni educatori.
L’esempio di Greta Thunberg
Nonostante la sua giovane età, è riuscita a diventare un modello positivo, un’educatrice. Secondo Patrizio, ben vengano i giovani come lei. Afferma che non può che migliorare mano a mano che crescerà.
Del resto, uno studio statistico condotto da Harvard ha dimostrato che l’85% dell’intelligenza accademica oggi viene superata appena da un 15% dall’intelligenza emotiva. Ciò significa che l’intelligenza emotiva batte per l’85% contro il 15% l’intelligenza accademica. È necessario quindi che ognuno di noi senta e sviluppi i talenti dell’intelligenza emotiva, come conoscere se stessi, la consapevolezza di sé. Dobbiamo imparare a essere motivati ogni giorno a fare ciò che facciamo.
Greta è riuscita, con la sua empatia, a coinvolgere tantissime persone. L’empatia è un talento che dev’essere allenato. Con l’allenamento, ognuno di noi riuscirà a rendersi conto del luogo in cui si trova, a comprendere le reti sociali e a gestirle per migliorare.
Tutte le persone che cercano di eccellere, cioè di spingere fuori soltanto il meglio di se stesse, meritano e hanno diritto ad avere spazio, soprattutto in ambito comunicativo e soprattutto in quei mezzi come 21 minuti che lavorano con le eccellenze e che quindi raggiungono poi una popolazione di ascoltatori eccellenti, una popolazione seriamente interessata a imparare, a migliorare se stessi.
Iniziative a tutela dell’ambiente
Cosa pensa Patrizio della tassazione della plastica e dello zucchero? Ritiene che tutto ciò che diminuisce l’utilizzo di ciò che impatta negativamente sull’ambiente non solo vada consigliato, vada anzi sostenuto ma il problema non è questo. Il problema è il nostro mondo interiore.
Se noi immaginiamo di poter continuare a sfruttare abbiamo una vita breve dinanzi a noi. Se noi invece comprendiamo che dobbiamo interagire in modo consapevole e rispettoso con questo pianeta, che inevitabilmente è la nostra Madre Terra e in quanto tale ci nutre e ci sostiene, allora sarà possibile cambiare. Noi dobbiamo guardare alle future generazioni. Non dobbiamo avere uno sguardo miope. Dobbiamo guardare al di là di noi.
L’idea di puntare sulla consapevolezza e di fondare la scuola internazionale della consapevolezza è nata dalla domanda che in varie conferenze in tutto il mondo veniva fatta: “Come creare un nuovo tessuto in grado di riorientare il mondo?”. La cosa più semplice è stata quella di creare una platform come 21 Minuti e una scuola come quella di self-awareness.
La consapevolezza è il nostro futuro. Diventare consapevoli delle nostre istanze più intime e profonde è fare la differenza domani. Io ne sono profondamente convinto.