La meditazione fa bene al cervello: non si tratta più di una supposizione bensì di una certezza avallata da diversi studi di settore. In virtù di ciò sono sempre più numerose le persone che dedicano tra le 2 e le 4 ore settimanali a pratiche meditative più o meno intense.

È certo, infatti, che respirazione e conseguente rilassamento apportano oggettivi benefici all’organismo.

Ma non è tutto.

Trovare del tempo da dedicare a se stessi e al proprio rilassamento aumenta la reattività e positività della persona, creando un effetto benefico che si diffonde all’intera sfera delle azioni e delle relazioni.

Se sei curioso di sapere di più sull’argomento e comprendere come la meditazione fa bene al cervello, ti consigliamo di continuare a leggere questo articolo…

La meditazione fa bene al corpo: ecco perché

Diversi studi – a livello nazionale e internazionale – si sono occupati della correlazione tra meditazione e benessere fisico.

In particolare è emerso che meditare fa bene innanzitutto al corpo:

  • rafforza il sistema immunitario diminuendo il rischio di contrarre influenza e altri disturbi legati alla stagione fredda
  • riduce le sensazioni legate a stati dolorosi
  • riduce stress e tensioni, favorendo la diminuzione di stati infiammatori e di patologie psicosomatiche.

Meditare è benefico: rafforza il sistema immunitario

Al termine di sperimentazioni di lungo periodo è emerso che la pratica meditativa migliora il sistema immunitario con un significativo aumento del numero di anticorpi.

In particolare Bruce Barrett, ricercatore dell’Università del Wisconsin (USA), ha studiato la meditazione su 51 individui e ha calcolato che chi fa meditazione ha una consistente riduzione del numero di giornate lavorative perse per infezioni respiratorie acute, influenza e malanni di stagione.

Ma c’è di più.

Meditare è salutare: riduce la percezione del dolore

Meditare riduce sensibilmente tutte le sensazioni legate al dolore, favorendo la dislocazione di pensieri ed energia: essi vengono deviati su altri punti focali, in modo da diminuire l’entità di quanto percepito dal cervello.

Quando proviamo dolore, infatti, il cervello registra la percezione attraverso vari canali: sensoriali, cognitivi ed emotivi.
La meditazione influenza suddetti canali, donando una diversa dimensione agli eventi sensoriali.

Cosa significa questo?

Vuol dire che la meditazione ed il rilassamento innescano i meccanismi cerebrali e sensoriali che vanno ad agire sulla nostra capacità di concentrazione e focalizzazione.

Focalizzando la nostra attenzione su qualcosa di diverso e distante dal dolore, allontaniamo la percezione dello stesso aumentandone, di conseguenza, la soglia di sopportazione.

Meditare è utile: è antistress e antinfiammatorio!

Infine, come è facile intuire, la meditazione aiuta a diminuire gli stati di ansia e stress, favorendo la riduzione di patologie infiammatorie e psicosomatiche.

Lascia che ti spieghiamo…

Le condizioni psichiche, sebbene legate ad una dimensione non strettamente fisica, agiscono su di essa in maniera evidente attraverso indebolimento cronico delle difese immunitarie e malattie infiammatorie diffuse.

Pelle, capelli e apparato digestivo, a diretto contatto con agenti esterni, fungono da barriera.
In condizioni di stress acuto questi scatenano reazioni infiammatorie per indicare che qualcosa sta turbando l’equilibrio del nostro corpo.

La meditazione, favorendo la riduzione dei livelli di affaticamento e tensione, riporta la mente ed il corpo ad una situazione di normalità e quindi al fisiologico calo di infiammazioni.

La meditazione fa bene al cervello: qui ti spieghiamo perché

I benefici della meditazione non si esauriscono qui e non si limitano ad uno stato emotivo maggiormente fiducioso e consapevole.

La meditazione, praticata con continuità e consapevolezza, apporta oggettivi giovamenti anche al cervello.

In particolare una ricerca del Massachussets General Hospital di qualche anno fa aveva osservato, dopo circa 8 settimane di meditazione, una trasformazione della materia cerebrale con un significativo aumento di volume dell’ippocampo destro, implicato nelle emozioni e nelle intuizioni.

Quello che alcuni sostenevano senza alcuna evidenza empirica, dunque, era finalmente confermato dalla scienza.

Ma come è stato possibile osservare l’azione di pratiche meditative sulla materia cerebrale? E chi assicura che a provocare i cambiamenti sia stata davvero questo tipo di esercizio?

Vediamo insieme nel dettaglio lo studio effettuato.

Meditazione e cervello: ecco come due mesi di meditazione fanno bene al cervello

I ricercatori del Massachussets General Hospital e dell’Università del Massachussets, al fine di rendere oggettivamente misurabile i risultati del loro studio, avevano scelto un campione di 16 persone.

Ai 16 partecipanti erano state scattate delle foto sia prima della pratica – per stabilire le condizioni di partenza – sia dopo 8 settimane di meditazione.

Ebbene dopo due mesi in cui i pazienti avevano praticato meditazione per circa 27 minuti al dì, la materia dell’ippocampo risultava sensibilmente più estesa.

Ma c’era di più.

Gli scienziati avevano potuto osservare anche un miglioramento nella funzionalità dell’amigdala, fondamentale nella gestione di stati ansiosi.

Dunque era ed è reale: la meditazione fa bene al cervello, favorendo un vero e proprio cambiamento fisico dello stesso, funzionale ad un maggiore controllo di stress e tensione nonché di patologie croniche legate a questi due fattori.

Meditazione fa bene al cervello: OMM, un minuto al giorno

Una volta scoperti e confermati gli effetti benefici della meditazione non resta che iniziare con la pratica quotidiana per provare in prima persona quanto giovamento si può trarre dalla stessa pur dedicandogli anche solo un minuto al giorno.

Il metodo OMM consiste esattamente in questo: un minuto di meditazione articolato in 5 chiavi che ci aiuteranno a massimizzare l’esperienza della pratica e trarre il maggior beneficio possibile.

OMM: le 5 chiavi per migliorare se stessi

Come abbiamo detto, il metodo OMM consta di 5 momenti che ci guidano passo passo ad una pratica meditativa breve ed efficace.

È possibile associare ciascuno di questi 5 momenti alle 5 dita di una mano.
Così come le dita seppure appartenenti allo stesso arto si muovono indipendentemente, allo stesso modo le chiavi del metodo OMM hanno funzioni differenti.
Suddette funzioni garantiscono un effettivo beneficio solo se attuate con costanza, coordinazione e convinzione.

Vediamo insieme quali sono e come iniziare a meditare.

Meditazione fa bene al cervello: chiave 1 del metodo OMM, basta un minuto

La prima e fondamentale regola del metodo OMM, identificata con il pollice, “impone” di dedicare al silenzio un solo un minuto al giorno.
Tanto basta a ritrovare il contatto con l’essenza delle cose e con i valori realmente importanti.

Chiave 2 Metodo OMM: mira in alto

La seconda chiave, rappresentata dall’indice, punta l’indice stesso verso l’alto.
Cosa significa questo?
Vuol dire guardare oltre, puntare al massimo per se stessi, ovvero immaginare chi e come si vuole diventare.

Chiave 3 Metodo OMM: le tre D

La chiave numero 3 guida al distacco dai bisogni inutili che creano sofferenza, la distanza dalla tumultuosità dei pensieri quotidiani e la determinazione nel rimanere focalizzati sui valori autentici.

Chiave 4 Metodo OMM: resistere e arrendersi

Man mano che proseguiamo il nostro cammino di scoperta sarà necessario mantenere il proposito di creare un nuovo me stesso, un me migliore di me, coerente con obiettivi e propositi più intimi.

Chiave 5 Metodo OMM: inizia dalle piccole azioni

Le piccole azioni concrete quotidiane sono la base di partenza per un percorso efficace e duraturo. La chiave 5 consiglia, e anzi raccomanda, di partire da queste.

Speriamo che questo articolo su quanto la meditazione fa bene al cervello ti sia stato utile.

Soprattutto ci auguriamo che possa aver aperto le porte ad un percorso di scoperta e valorizzazione di sé.

Per approfondimenti su come diventare più felici e sereni ti consigliamo di continuare a seguirci…

Dedicare tempo ed energie a ciò che riteniamo importante e perseguire i valori in cui crediamo sono i primi passi per una vita più ricca e soddisfacente.

Diceva Hakuin, maestro zen giapponese: “per penetrare le profondità della propria vera natura e per raggiungere una vitalità presente in ogni occasione, niente può sorpassare la meditazione in mezzo all’attività”.

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