Gratitudine e felicità sono due concetti strettamente connessi tra loro e al benessere di ciascuno di noi: trascorrere una vita serena, svegliandosi ogni mattina felici di quanto si è ricevuto, è il primo passo per vivere una vita appassionata.

Raggiungere questo obiettivo non è facile in quanto presuppone un’approfondita conoscenza di se stessi, delle proprie capacità e del proprio ruolo: solo dall’equilibrio tra queste diverse componenti è possibile intraprendere un percorso di crescita personale che ti permetterà di vivere in armonia con te stesso e con l’ambiente che ti circonda.

Scopriamo quindi qual è il legame indissolubile gratitudine-felicità e come poterne creare uno duraturo.

Essere grati e gioiosi: un legame indissolubile

Uno dei primi passi per condurre una vita felice e soprattutto appassionata è coltivare la gratitudine: si tratta di un sentimento davvero particolare che ha ripercussioni benefiche non solo sul fisico, ma anche sulla mente e sulle relazioni con il prossimo.

È quasi impossibile trovare una definizione univoca per gratitudine, se non nella dimensione in cui può essere ricondotta ad un atteggiamento mentale nei confronti del mondo e delle situazioni che la vita ci pone di fronte. Essere grati non significa solo non essere negativi e pessimisti, ma implica soprattutto “avere fede” e fiducia nell’esito positivo delle situazioni.

Infatti, una volta abbandonate le emozioni negative che rischiano di affossare la tua emotività e la tua vitalità, non devi far altro che assumere un atteggiamento positivo e propositivo verso il mondo che ti circonda.

Gratitudine e felicità: come la gratitudine ti aiuta a vivere una vita più felice

Secondo un recente studio, solamente il 33% degli abitanti degli States si dice “felice”; un’indagine analoga condotta in Italia ha evidenziato come la maggior parte della popolazione valuti con una sufficienza abbondante la propria condizione: 6.9 su 10.

Questa situazione cambia leggermente quando rispondono le donne che sono più insoddisfatte della propria posizione lavorativa.

Quello che appare evidente da questi dati è come gli esseri umani siano mediamente scontenti della propria condizione: tra i fattori che influenzano questa situazione c’è anche l’abitudine di “piangersi addosso” e non vivere proattivamente la propria esistenza. Se ti è capitato di dire “Non è colpa mia, è che capitano tutte a me” oppure “che cosa posso farci, ho la sfortuna addosso”, allora è arrivato il momento di dare una svolta alla tua vita, intraprendendo un percorso di crescita personale che ti educhi ad un atteggiamento grato e felice.

Che cosa è la gratitudine? Un esperimento universitario

A questo punto è naturale domandarsi: cos’è esattamente la gratitudine e come può portare ad una vita più felice?

La Harvard Medical School nell’articolo “In Praise of Gratitude” definisce la gratitudine come “un riconoscente apprezzamento per ciò che un individuo riceve, sia esso tangibile o intangibile”.

Coerentemente con questa definizione, molti considerano il Dr. Robert Emmons il principale esperto mondiale di gratitudine: infatti, il professore di psicologia alla UCDAVIS (Università della California, Davis) e i suoi colleghi hanno pubblicato uno studio in cui hanno esaminato i vantaggi di scrivere diari di gratitudine.

Il team di scienziati ha coinvolto circa 200 studenti universitari nello studio e ha assegnato loro 10 voci nel diario settimanale. I ricercatori hanno poi diviso i partecipanti in tre gruppi: il gruppo sulla gratitudine ha scritto sugli aspetti positivi, un altro gruppo ha scritto su seccature e fastidi, un terzo gruppo ha scritto su eventi neutri.

Fra le varie istruzioni, i ricercatori hanno detto al gruppo della gratitudine: “Ci sono molte cose nelle nostre vite, sia grandi che piccole, di cui potremmo essere grati. Ripensa alla settimana passata e scrivi cinque cose di cui sei grato o riconoscente nella tua vita”.

Hanno detto poi al gruppo “fastidi” che “I fastidi sono irritanti, cose che ti infastidiscono o ti disturbano. Si verificano in vari ambiti della vita, tra cui relazioni, lavoro, scuola, vita domestica, finanze, salute e così via. Ripensa a oggi e, nelle righe seguenti, elenca fino a cinque problemi che si sono verificati nella tua vita”.

Il modulo del diario settimanale includeva anche valutazioni sull’umore, su sintomi fisici, sul tempo richiesto dall’esercizio e altre domande di vario tipo. Per valutare l’umore, i partecipanti hanno potuto scegliere fra 30 termini, come: interessati, tristi, stressati, gioiosi, nervosi e riconoscenti. I partecipanti hanno così potuto valutare fino a che punto hanno sperimentato quella sensazione durante la settimana precedente, su una scala da 1 a 5. 1 indicava che a malapena sentivano l’emozione e 5 significava che sentivano profondamente l’emozione.

Gratitudine e felicità: la gratitudine migliora umore e salute

Alla fine dello studio di 10 settimane, i partecipanti al gruppo della gratitudine hanno affermato di sentirsi più fiduciosi nelle loro vite. Inoltre, erano più ottimisti riguardo alla settimana successiva, trascorrevano più tempo a esercitarsi e sperimentavano meno sintomi fisici negativi.

Non sorprende che le persone del gruppo di gratitudine abbiano avuto un umore migliore durante le due settimane, rispetto agli altri gruppi di studio: costoro erano anche più inclini ad aiutare il prossimo, attraverso supporto fisico o morale al prossimo.

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In seguito ad ulteriori approfondimenti, gli scienziati hanno scoperto che il gruppo della gratitudine vedeva la vita in maniera più positiva e beneficiava di stati d’animo meno negativi ogni giorno. I partecipanti al gruppo della gratitudine hanno anche riferito di essere riusciti a dormire meglio.

Come la gratitudine conduce a una vita più felice?

La gratitudine conduce ad una vita più felice perché aiuta il cervello a concentrarsi sugli aspetti positivi della vita, piuttosto che soffermarsi su quelli negativi.

Per ottenere questo risultato bisogna combattere la naturale propensione della mente umana verso i pensieri negativi (una funzione che, in ambiente naturale, è figlia dell’istinto di conservazione), contrastandoli con eventi e ispirazioni positive.

Uno dei modi più efficaci per farlo è esprimere gratitudine verso ciò che abbiamo: questo atteggiamento positivo compensa la propensione al negativo del cervello, che naturalmente si focalizzerebbe su preoccupazioni, minacce e altri aspetti negativi della vita quotidiana.

Mettere a fuoco i pensieri positivi, valutando in maniera non pessimistica le situazioni è sintomo di armonia e consapevolezza della propria posizione nel mondo. Infatti, solo al termine di un percorso di crescita personale e di conoscenza del Sé è possibile attuare questa visione olistica di ciò che ci circonda.

Non si tratta di essere finti ottimisti o di non vedere i pericoli o i potenziali risvolti negativi di una situazione: è piuttosto una scelta consapevole di volersi concentrare sul bene e i benefici di cui si può godere quotidianamente. Senza dover ricercare eventi eclatanti o grandi successi, la gratitudine deve essere coltivata ogni giorno ponendo – mattoncino su mattoncino – la consapevolezza che domani sarà un giorno migliore.

Questo modus operandi è quasi come se ti inducesse ad indossare degli occhiali con le lenti colorate nei confronti del mondo che ti consentono di porre l’attenzione sugli eventi belli della giornata e sospendere il giudizio su quelli negativi: ecco la vera essenza della felicità.

 

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